Il Giardino dei Pensieri - Studi di didattica empirica della filosofia
Mario Trombino
Estratti dalle norme
Dalla Legge 10 dicembre 1997, n. 425
Disposizioni per la
riforma degli esami di Stato conclusivi dei corsi di studio di istruzione
secondaria superiore
Art. 1 - Finalità e disciplina degli esami di Stato conclusivi dei
corsi di studio di istruzione secondaria superiore
1.Gli esami di Stato
conclusivi dei corsi di studio di istruzione secondaria superiore hanno come
fine l'analisi e la verifica della preparazione di ciascun candidato in
relazione agli obiettivi generali e specifici propri di ciascun indirizzo di
studi.
Art. 3 - Contenuto ed esito dell'esame
3.Il colloquio si svolge su
argomenti di interesse multidisciplinare attinenti ai programmi e al
lavoro didattico dell'ultimo anno di corso.
(Il corsivo è mio).
Dal D.P.R. 23 Luglio 1998, n. 323
Regolamento del nuovo Esame
di Stato
Art. 1 - Finalità dell'esame di Stato
3. (Regolamento) L’analisi e la
verifica della preparazione di ciascun candidato tendono ad accertare le
conoscenze generali e specifiche, le competenze in quanto
possesso di abilità, anche di carattere applicativo, e le capacità
elaborative, logiche e critiche acquisite.
Art. 4 - Contenuto ed esito dell’esame
1. (L. 425, art.3, commi 1 e 4,
e Regolamento) L’esame di Stato comprende tre prove scritte aventi le
caratteristiche di cui ai commi 2, 3 e 4 ed un colloquio volti ad evidenziare le
conoscenze, competenze e capacità acquisite dal candidato. (…)
2. (L.
425, art.3, comma 1, e Regolamento) La prima prova scritta è intesa ad accertare
la padronanza della lingua italiana o della lingua nella quale si svolge
l’insegnamento, nonché le capacità espressive, logico-linguistiche e
critiche del candidato, consentendo la libera espressione della
personale creatività; (…).
3. (L. 425, art.3, comma 1, e
Regolamento) La seconda prova scritta è intesa ad accertare le conoscenze
specifiche del candidato (…).
4. (L. 425, art.3, comma 1, e
Regolamento) La terza prova, a carattere pluridisciplinare, è intesa ad
accertare, oltre quanto previsto dal comma 1, le capacità del candidato di
utilizzare ed integrare conoscenze e competenze relative alle materie
dell’ultimo anno di corso, anche ai fini di una produzione scritta, grafica o
pratica. (…)
5. (L. 425, art.3, comma 3, e Regolamento) Il
colloquio tende ad accertare la padronanza della lingua, la capacità
di utilizzare le conoscenze acquisite e di collegarle
nell’argomentazione e di discutere ed approfondire sotto vari profili i
diversi argomenti. Esso si svolge su argomenti di interesse
pluridisciplinare attinenti ai programmi e al lavoro didattico dell’ultimo anno
di corso.
Art. 5 - Modalità di invio, formazione e svolgimento delle prove
d'esame
7. (Regolamento) Il colloquio ha inizio con un
argomento o con la presentazione di esperienze di ricerca e di
progetto, anche in forma multimediale, scelti dal candidato. Esso, tenendo
conto di quanto previsto dal comma 8, prosegue su argomenti proposti al
candidato a norma dell’art. 4, comma 5. Gli argomenti possono essere
introdotti mediante la proposta di un testo, di un documento, di un progetto o
di altra indicazione di cui il candidato individua le componenti culturali,
discutendole. Nel corso del colloquio deve essere assicurata la possibilità
di discutere gli elaborati relativi alle prove scritte.
8. (L. 425,
art.4, comma 3, e Regolamento) Le commissioni d’esame possono provvedere
alle correzioni delle prove scritte e all’espletamento del colloquio
operando per aree disciplinari definite dal Ministro della pubblica
istruzione con proprio decreto, ferma restando la responsabilità collegiale
delle commissioni.
(Il corsivo è mio.
Dall'O. M. n. 38, 11 febbraio 1999
Istruzioni e modalità
organizzative ed operative per lo svolgimento degli esami di Stato conclusivi
dei corsi di studio di istruzione secondaria superiore nelle scuole statali e
non statali. Anno scolastico 1998/99
Art. 6 - Documento del Consiglio di Classe
1. I consigli di classe
dell'ultimo anno di corso elaborano, entro il 15 maggio, per la commissione
d'esame, un apposito documento relativo all'azione educativa e didattica
realizzata nell'ultimo anno di corso.
2.Tale documento indica i contenuti, i
metodi, i mezzi, gli spazi e i tempi del percorso formativo, i criteri, gli
strumenti di valutazione adottati, gli obiettivi raggiunti, nonché ogni altro
elemento che i consigli di classe ritengano significativo ai fini dello
svolgimento degli esami.
5. Al documento stesso possono essere allegati
eventuali atti relativi alle prove effettuate e alle iniziative realizzate
durante l'anno in preparazione dell'esame di Stato, nonché alla partecipazione
attiva e responsabile degli alunni ai sensi del Regolamento recante le norme
dello Statuto delle studentesse e degli studenti emanato con DPR n.249 del
24/6/98.
Art. 16 - Colloquio
1. Il colloquio si svolge alla presenza
dell'intera commissione, salvo quanto previsto dall'art.11, comma 5.
2. Il
colloquio ha inizio con un argomento o con la presentazione di esperienze di
ricerca e di progetto, anche in forma multimediale, scelti dal candidato.
Rientra tra le esperienze di ricerca e di progetto la presentazione da parte dei
candidati di lavori preparati, durante l'anno scolastico, con l'ausilio degli
insegnanti della classe.
(Il corsivo è mio.
Dal sito Internet del MPI (
www.istruzione.it)1. Che cosa è il Documento del consiglio di classe?
E' il documento
che certifica ufficialmente il percorso educativo e formativo di una specifica
classe e deve esplicitare i contenuti, i metodi, i mezzi, gli spazi e i tempi di
questo percorso. Deve anche indicare i criteri e gli strumenti di valutazione
adotatti e gli obiettivi effettivamente raggiunti. Obiettivi e percorsi
didattici vanno riferiti all'intera classe e non ai singoli studenti. Il
Documento costituisce la base per l'elaborazione della terza prova e per
la conduzione del colloquio. Deve essere redatto in modo collegiale dal
consiglio di classe entro il 15 maggio, affisso all'albo dell'Istituto e
consegnato in copia a ciascun candidato interno ed esterno afferente a quella
specifica classe, e comunque a tutti coloro che ne facciano richiesta.
2. In che senso si dice che il Documento del consiglio di classe influenza la
conduzione dell'esame?
Il Documento del consiglio di classe costituisce
un ineludibile punto di riferimento per la commissione d'esame, ma non
deve contenere nessuna prescrizione per la commissione stessa. Il
consiglio di classe non deve scrivere nel Documento quale tipologia dovrà essere
scelta per la formulazione della terza prova scritta, ma dovrà dire quali
esercitazioni didattiche sono state svolte nella classe; non dovrà neanche
indicare le quattro discipline oggetto della terza prova, dato che questa scelta
spetta alla commissione. In altre parole, il testo del Documento deve
organizzare in maniera armonica il lavoro svolto dalla classe,
illustrarlo con chiarezza e senza imperativi per evitare tensioni nella
commissione.
3. Esiste qualche vincolo per il consiglio di classe nella predisposizione
del Documento?
La formulazione del Documento, sia nei contenuti che nel
taglio, è lasciata all'assoluta libertà del consiglio di classe, che
potrà predisporlo nel modo più consono ai programmi e alle attività svolti dalla
classe. L'unico vincolo dettato dalla normativa è la scadenza del 15 maggio
fissata per la presentazione del Documento.
4. Oltre al Documento del consiglio di classe è necessario presentare anche i
programmi delle singole discipline?
I programmi delle singole discipline
sono una componente irrinunciabile del Documento. Essi hanno una
funzione insostituibile anche per l'organizzazione della terza prova e
del colloquio, sia nel caso di un accertamento su argomenti attinenti le
diverse discipline, sia nel caso di raggruppamento per aree disciplinari.
(Il corsivo è mio.
Schemi riassuntivi tratti dalle norme sul Colloquio dell'Esame di Stato
Schema 1 -
Finalità generale dell'Esame di Stato Cosa deve accertare il colloquio Su cosa si svolge il colloquioAccertare le conoscenze generali | Padronanza della lingua | Argomenti di interesse pluridisciplinare attinenti ai programmi dell'ultimo anno |
Accertare le conoscenze specifiche | Capacità di utilizzare le conoscenze acquisite | Argomenti di interesse pluridisciplinare attinenti al lavoro didattico dell'ultimo anno |
Accertare le abilità (anche applicative) | Capacità di collegare nell'argomentazione le conoscenze acquisite | |
Accertare le capacità elaborative | Capacità di discutere e di approfondire sotto vari profili i diversi argomenti | |
Accertare le capacità logiche | Capacità di individuare le componenti culturali di un testo o di un documento o di un progetto, o altro, proposto dalla commissione come introduzione agli argomenti di interesse pluridisciplinare | |
Accertare le capacità critiche | Capacità di discutere le componenti culturali di un testo o di un documento o di un progetto, o altro, proposto dalla commissione come introduzione agli argomenti di interesse pluridisciplinare |
Note:
Tra le finalità generali dell'Esame di Stato compare l'accertamento
delle conoscenze generali e specifiche sulle discipline. Questa finalità non
compare tra quelle proprie del colloquio. C'è coerenza tra questo e il sistema
complessivo delle prove d'esame, perché ogni prova è diversa dalle altre ed è
finalizzata a valutare qualcosa di diverso dalle altre (si veda lo schema n. 3).
Su cosa si svolge il colloquio: non è mai detto nella Legge o nel
Regolamento che si svolga su tutti i contenuti dei programmi dell'ultimo anno.
E' sempre espressamente detto che deve svolgersi su "argomenti…", siano essi
presentati dal candidato o proposti dalla commissione.
Schema 2 - Modalità di svolgimento del colloquio
Inizio: | Opzione 1:
Argomento di interesse pluridisciplinare attinente ai programmi dell'ultimo anno scelto dal candidato |
Opzione 2:
Presentazione di una esperienza di ricerca e di progetto scelta dal candidato |
Opzione 3:
Presentazione di una esperienza di ricerca e di progetto, in forma multimediale, scelta dal candidato |
||
Proseguimento: | Opzione 1:
Argomenti di interesse pluridisciplinare attinenti ai programmi dell'ultimo anno proposti al candidato |
Opzione 2:
Argomenti di interesse pluridisciplinare attinenti ai programmi dell'ultimo anno proposti al candidato, introdotti mediante la proposta di un testo |
Opzione 3:
Argomenti di interesse pluridisciplinare attinenti ai programmi dell'ultimo anno proposti al candidato, introdotti mediante la proposta di un documento |
Opzione 4:
Argomenti di interesse pluridisciplinare attinenti ai programmi dell'ultimo anno proposti al candidato, introdotti mediante la proposta di un progetto |
Opzione 4:
Argomenti di interesse pluridisciplinare attinenti ai programmi dell'ultimo anno proposti al candidato, introdotti mediante altre indicazioni |
Note:
L'esperienza di ricerca o di progetto, anche in forma multimediale,
con cui il candidato può iniziare il colloquio non è mai detto nelle norme che
debba essere strettamente attinente ai programmi dell'ultimo anno. E' questo è
coerente con le finalità del colloquio, che deve accertare essenzialmente delle
capacità, e con la libertà stessa della ricerca. Si tratta di un elemento,
questo, di forte personalizzazione e differenziazione del lavoro scolastico del
tutto coerente con l'impianto generale dell'esame.
Nel proseguimento
dell'esame, altrettanta libertà è lasciata alla commissione, che può addirittura
presentare gli argomenti in forma non determinata ("…altre indicazioni") e
quindi in linea di principio fino a quel momento del tutto ignota allo studente.
Che deve dimostrare di possedere gli strumenti per individuare e discutere le
componenti culturali di qualcosa che non ha mai visto prima. Ed anche questo è
coerente con l'impianto dell'esame.
Tutto questo può però avvenire solo
entro i limiti dei soliti "argomenti di carattere pluridisciplinare…". E' quindi
chiaro che non può avvenire su tutti gli argomenti di tutte le discipline
dell'ultimo anno. Ciò che la prova deve valutare, infatti, non è la quantità di
conoscenze generali e specifiche del candidato, ma le sue "capacità di…".
Nessuna norma chiarisce se gli "argomenti di carattere pluridisciplinare…"
devono essere definiti dal Consiglio di Classe nel suo documento del 15 Maggio.
Dalle "modalità di svolgimento del colloquio" appare quindi con molta
chiarezza che gli argomenti non possano essere tutti gli argomenti di tutte le
materie dell'ultimo anno, perché si parla sempre e solo di "argomenti di
carattere pluridisciplinare attinenti ai programmi dell'ultimo
anno". Ma nulla è detto se di questi argomenti esiste una lista (analoga alla
lista dei singoli programmi) o se la Commissione può scegliere liberamente sulla
base dei "programmi dell'ultimo anno". La differenza ai fini della didattica in
corso d'anno e ai fini della preparazione degli studenti è ovviamente decisiva.
E' quindi indispensabile esaminare le norme sul documento del 15 maggio prodotto
dal Consiglio di Classe.
Schema 3 - Finalità di: Prima prova scritta / Seconda prova scritta / Terza prova scritta / Colloquio
Padronanza della lingua | Conoscenze specifiche del candidato | Le capacità del candidato di utilizzare conoscenze relative alle materie dell’ultimo anno di corso, anche ai fini di una produzione scritta, grafica o pratica | Padronanza della lingua |
Capacità espressive | Le capacità del candidato di integrare conoscenze relative alle materie dell’ultimo anno di corso, anche ai fini di una produzione scritta, grafica o pratica | Capacità di utilizzare le conoscenze acquisite | |
Capacità logico-linguistiche | Le capacità del candidato di utilizzare competenze relative alle materie dell’ultimo anno di corso, anche ai fini di una produzione scritta, grafica o pratica | Capacità di collegare nell'argomentazione le conoscenze acquisite | |
Capacità critiche | Le capacità del candidato di integrare competenze relative alle materie dell’ultimo anno di corso, anche ai fini di una produzione scritta, grafica o pratica | Capacità di discutere e di approfondire sotto vari profili i diversi argomenti | |
Libera espressione della personale creatività | Capacità di individuare le componenti culturali di un testo o di un documento o di un progetto, o altro, proposto dalla commissione come introduzione agli argomenti di interesse pluridisciplinare | ||
Capacità di discutere le componenti culturali di un testo o di un documento o di un progetto, o altro, proposto dalla commissione come introduzione agli argomenti di interesse pluridisciplinare |
Note:
Si osservi la netta distinzione nelle finalità tra una prova e
l'altra. Non può quindi trattarsi di indicazioni generiche: con tutta evidenza,
si tratta di precise indicazioni normative.
Si osservi che le conoscenze del
candidato in quanto tali, e non in quanto legate a capacità, sono da verificare
solo per la seconda prova scritta.
La differenza nelle finalità della terza
prova e nel colloquio sono relative più che altro alla differenza dei registri,
orale e scritto.
Schema 4 - Documento del Consiglio di Classe
Il documento riguarda: | l'azione educativa realizzata nell'ultimo anno di corso | l'azione didattica realizzata nell'ultimo anno di corso | ||
Il documento indica | Il percorso
formativo, riguardo a:
- i contenuti- i metodi- i mezzi- gli spazi- i tempi |
gli strumenti di valutazione adottati | gli obiettivi raggiunti | ogni altro elemento che i consigli di classe ritengano significativo ai fini dello svolgimento degli esami |
Opzioni: | possono essere allegati eventuali atti relativi alle prove effettuate durante l'anno | possono essere allegati eventuali atti relativi alle iniziative realizzate durante l'anno | Possono essere allegati eventuali atti relativi alla partecipazione attiva e responsabile degli alunni durante l'anno |
Note:
Il Documento è presentato soltanto come descrittivo e informativo:
deve dare alla commissione tutte le informazioni perché possa svolgere il lavoro
con piana consapevolezza di quanto è accaduto in quella classe durante l'anno.
Il Consiglio di Classe deve quindi "narrare" anche i contenuti trattati
nell'anno in ogni singola disciplina.
Il Consiglio di Classe può allegare
ogni elemento che ritiene sia significativo, quindi non c'è una struttura fissa
per questo documento.
Non c'è quindi nessuna prescrizione sul modo di
presentare i contenuti dei programmi di ciascuna delle discipline. Sui programmi
è quindi del tutto legittimo - anzi è doveroso quando la didattica in aula si
sia svolta così - presentare due elenchi (o altre forme di presentazione: il
Consiglio di Classe è del tutto libero sulla forma del documento): quello degli
argomenti di ciascuna disciplina; quello degli argomenti di interesse
multidiciplinare trattati. Questo non vincola la commissione, perché nulla le
vieta di proporre al candidato altri argomenti multidisciplinari, purché
attinenti ai programmi svolti nelle singole discipline.
E' scelta didattica
e organizzativa degli insegnanti quella di organizzare in modo ampio o limitato
il proprio lavoro in corso d'anno in termini di contenuti disciplinari o di
argomenti pluridisciplinari.
Nelle F.Q.A. sul Colloquio (che non sono
tuttavia "norme") è detto che " il testo del Documento deve organizzare in
maniera armonica il lavoro svolto dalla classe, illustrarlo con
chiarezza e senza imperativi per evitare tensioni nella commissione" e
dunque è piena responsabilità del Consiglio di Classe la forma con cui
presentare i programmi.
Sintesi dai Documenti
Una delle differenze più radicali tra questo esame e il precedente
è che il primo si basa su un concetto non definito in una articolazione precisa
(il concetto di "maturità"), mentre questo esame elenca punto per punto ciò che
va valutato, e distingue una prova dall'altra quanto a ciò che deve essere
valutato. Le prove d'esame hanno infatti finalità diverse e danno luogo a
valutazioni diverse: alcune sui contenuti, altre su un numero preciso e definito
di capacità. In questo l'esame è davvero diverso perché definisce in modo chiaro
le capacità al cui sviluppo la scuola deve mirare.
L'elenco delle capacità
che il colloquio deve verificare è quindi, allo stesso tempo, una delle finalità
a cui devono mirare le discipline e l'azione didattica del professore, e quindi
anche Filosofia e il professore di Filosofia. Eccole: sono le capacita di:
-
utilizzare le conoscenze acquisite
- collegare nell'argomentazione le
conoscenze acquisite
- discutere e di approfondire sotto vari profili i
diversi argomenti
- individuare le componenti culturali di un testo o di un
documento o di un progetto, o altro,
proposto dalla commissione come
introduzione agli argomenti di interesse pluridisciplinare
- discutere le
componenti culturali di un testo o di un documento o di un progetto, o
altro,
proposto dalla commissione come introduzione agli argomenti di
interesse pluridisciplinare.
Responsabilità del professore è preparare gli studenti alla
padronanza di queste capacità, mediante gli strumenti dell'oralità e
della multimedialità (quest'ultima in modo non vincolante, perché si
tratta di una opzione). Dunque la domanda in sede di didattica della Filosofia è
la seguente:
- quali forme di lavoro filosofico in aula sono utili, in
concorso con le forme di lavoro proposte dai professori delle altre discipline,
perché ciascun singolo studente sia ben guidato, dovendo acquisire la padronanza
di queste capacità?
E' evidentemente indispensabile una modifica nella
didattica, essendovi stata una modifica di accento nelle finalità
dell'insegnamento della scuola superiore. Adesso, infatti, una specifica prova
le misura una ad una. A questa domanda se ne dovrà affiancare una seconda,
relativa agli strumenti di verifica, che andranno descritti anch'essi nel
documento del Consiglio di Classe del 15 Maggio:
- sul terreno
dell'oralità (e delle forme di scrittura che la preparano), quali forme di
verifica in corso d'anno sono idonee ad accertare il grado in cui uno studente
possiede queste capacità, in modo da potere definire le tappe di un percorso
formativo personalizzato?
Non è morta la vecchia interrogazione, si
tratta però di estenderne le forme e di affiancarla ad altri strumenti di
verifica (orali ed, eventualmente, multimediali, ma sempre a fianco dell'oralità
perché lo studente dovrà comunque presentare il suo prodotto e dialogare su di
esso).
Naturalmente in sede di didattica generale (e non solo per Filosofia,
data la collegialità della responsabilità della Commissione) dovranno essere
definite con chiarezza operativa (e non solo in linea di principio) le regole
che i commissari devono seguire nella conduzione del colloquio, regole che
dovranno tenere conto anche delle regole della comunicazione tra pari (tali sono
i commissari); e dunque la domanda in sede di didattica generale può essere
formulata in maniera seguente:
- quali regole deve eseguire la
Commissione nella conduzione dell'esame orale?
Se non si vuole che lo studente si trovi di
fronte alla possibilità che la Commissione gli presenti argomenti di interessi
multidisciplinare tratti con assoluta libertà dai programmi (in numero quindi
potenzialmente illimitato, data la vastità dei programmi) - almeno finché il
Ministero non modificherà questo punto del Regolamento o finché non vi sarà una
riforma dei programmi - i programmi stessi devono essere trattati avendo come
finalità la logica degli "argomenti di interesse multidisciplinare".
Per la
filosofia questo non costituisce in alcun modo un problema perché non c'è forse
tema trattato che non "interessi" altre discipline. Costituisce però un problema
per la didattica perché il modo di trattare i temi in aula va profondamente
modificato.
Esempi di forme di lavoro filosofico utili alla preparazione al colloquio dell'Esame di Stato
Gli esempi che seguono non si riferiscono ai lavori che gli studenti possono presentare al colloquio, ma ai lavori che il professore può proporre nella normale didattica in aula ai fini della preparazione al colloquio. Anche se fuori tradizione, data la situazione venutasi a creare col nuovo Esame di stato vanno considerati ormai strumenti ordinari, da integrare nella didattica tradizionale (che va assolutamente mantenuta, perché questi esercizi possono essere proposti solo come integrazione, limitata nel tempo, delle forme tradizionali di insegnamento). Naturalmente va completamente rivista la programmazione del tempo a scuola, e su questo non c'è nulla da fare: a nuove finalità non può che corrispondere nuova programmazione.
In estrema sintesi (su questo punto gli studi specifici sono ancora pochi e le incertezze moltissime):
Sul registro della scrittura come preparazione a
lavori orali o multimediali:
Si vedano le seguenti schede dal
sito "Il Giardino dei Pensieri", area "Classificazione", che descrivono esercizi
scritti che possono essere utilizzati in preparazione a lavori orali (dibattiti
in aula, esposizioni autonome, ecc.):
Esercizi di analisi dei testi
Scheda 2.1 - Definizioni, spiegazioni, parole-chiave, costruzione di un dizionario personale
Scheda 2.3 - Domande al testo: lettura critica
Esercizi di sintesi
Scheda 3.1 - Riassunto, breve o lungo, di un testo o di una dottrina filosofica
Scheda 3.2 - Composizione su temi o problemi
Gli esercizi scritti di creatività
Scheda 5.2 - Scrivere un dialogo
Scheda 5.3 - Narrare una storia, scrivere un racconto
Scheda 5.6 - Uso della terminologia filosofica in un contesto indipendente
Scheda 5.7 - Definire le regole
Scheda 5.8 - Linguaggi non verbali
Gli esercizi di confronto tra testi
Scheda 6.1 - Confronto diretto tra brevi brani su un solo tema
Scheda 6.2 - Analisi di un tema di storia della filosofia attraverso la ricostruzione di un percorso
Gli esercizi di riflessione
Scheda 7.1 - Ricerca di esempi
Scheda 7.2 - Il pensiero in formazione: analisi della propria esperienza in rapporto al testo
Scheda 7.4 - Ricostruzione storica
Scheda 7.5 - Tesi controverse: ricerca di argomentazioni
Scheda 7.6 - Uso dei concetti filosofici per lo studio dell'opera d'arte
Scheda 7.8 - Osservare la natura come esercizio filosofico
Sul registro della multimedialità, che dovrà essere presentata in aula con gli strumenti dell'oralità:
1. Produzione multimediale su un tema mediante la preparazione di brevi
videocassette che incrocino brani da film e testi orali, anche mediante
videoregistrazioni di presentazioni in aula.
Esempio sul tema della
guerra: brani di filmato dai dibattiti nella sala operativa del Pentagono dal
film "Dottor Stranamore" commentati alle luce di passi di Kant (da "La pace
perpetua"), Freud (il carteggio con Einstein e altri testi sulla guerra),
Adorno, Jaspers ed altri, con una presentazione storica nel contesto della
guerra fredda (materie interessate: filosofia, storia, letteratura)
2. Edizioni ipertestuali di testi filosofici.
Esempio: edizione
multimediale illustrata di brani dal "Schopenhauer e Leopardi". I testi
selezionati vengono presentati e annotati dagli studenti con citazioni dalle
opere di Schopenhauer e di Leopardi, con spiegazioni relative ai molti
riferimenti storici presenti nel testo, ecc.; le illustrazioni possono essere
dell'epoca o predisposte dagli studenti stessi, e così via (materie interessate:
filosofia, storia, letteratura, arte)
3. Edizioni su carta di testi filosofici.
Esempio: mini-antologie di
brani presentati e annotati su temi di estetica (che consentono estensioni alle
letterature italiane e straniere, all'arte, alla musica, e così via) o
scientifici (come i concetti di evoluzione o di complessità).
4. Presentazioni multimediali di categorie filosofiche.
Esempio: testo
orale (videocassetta) o scritto (su carta o al computer) sui concetti di
"moderno/postmoderno" (soprattutto filosofia francese del secondo Novecento),
che consentono estensioni alla musica, all'architettura, alle scienze, alla
storia, ecc.
C. Sul registro della sola oralità:
Si vedano le seguenti schede dal sito "Il Giardino dei Pensieri", area "Classificazione":
I dibattiti in classe, tra classi, a classi aperte
Scheda 4.1 - Il gioco dei ruoli: il dibattito tra studenti-attori
Scheda 4.2 - Il dialogo personale tra studenti
Scheda 4.3 - Dialogo insegnante-studenti.
Ma altre forme orali specifiche di preparazione all'esame
possono essere descritte (la "Classificazione" a cui sto qui facendo riferimento
è attualmente oggetto di revisione):
- intervista ai professori (in modo che
su temi filosofici - e non - sia lo studente il soggetto attivo);
- il
confronto in contraddittorio basato sulla ricerca di argomentazioni (come
esercizio di preparazione al confronto dialettico in sede di colloquio);
-
l'esposizione di gruppo;
- l'intervento orale di analisi, di sintesi, di
confronto tra testi (se si stanno studiando testi filosofici) e così via,
preparato ed esposto dagli studenti in lezioni a classi aperte;
- e così via.
La ricerca didattica in sede empirica in questo campo è ancora ai suoi inizi.
Segnalazione
bibliografica.
E' appena stato pubblicato in Francia un
libro di uno dei pochissimi gruppi europei che facciano ricerca empirica in
didattica della filosofia:
Michel Tossi (coordonné par), L'oral
argumentatif en philosophie, Réseau Académique Languedoc-Roussillon, CNDP
Languedoc-Roussillon, Montpellier 1999. Ha sezioni specifiche dedicate all'Esame
di Stato (francese).